L’apertura del convegno da parte del Presidente Domenico Turillo, con il ringraziamento ed i saluti del nuovo Arcivescovo di Catania  Monsignor Luigi Renna agli intervenuti, con i saluti del Presidente della Regione Sicilia, impossibilitato ad intervenire per precedenti impegni assunti, come altresì da parte del Prefetto di Catania dott.ssa Maria Carmela Librizzi.

Si è svolto ieri nella sede del Centro Fieristico “Le Cininiere di Catania”, il terzo step per la Provincia di Catania del  Progetto del defunto Prof. Sen. Franco Ortolani– insignito con Diploma al merito di Prima Classe con relativa Medaglia d’ORO al valore Ambientale, conferitagli dal Ministro dell’Ambiente per Meriti acquisiti, quale il DDL Ortolani per l’Istituzione dei Santuari dell’acqua Potabile di cui l’ETNA-si Candida ad essere il Primo Santuario dell’Acqua Potabile.

Moderatore Dott. Giuseppe Finocchiaro

, Dott.ssa Pagliuca , vedova ortolani e ricercatrice CNR, ha evidenziato con forza che i “Santuari dell’acqua potabile” si intendono tutti i terreni a differente permeabilità presenti in Italia, dalle Alpi all’Appennino, capaci di immagazzinare acque di precipitazione che alimentano le nostre falde idriche e le nostre sorgenti di notevole portata, in gran parte captate dagli acquedotti. Essi sono rappresentati da terreni metamorfici, carbonatici, vulcanici (come l’Etna) ed alluvionali. Questi acquiferi, come anche gli invasi artificiali e le sorgenti, vanno tutelati da ogni forma di inquinamento antropico, considerando anche che il cambiamento climatico in atto sta creando in Italia ampie zone siccitose e prossime alla desertificazione”.

Dott. Mauro Corrao ,Geologo Presidente dell’Ordine dei geologi Sicilia

La risorsa più importante del pianeta,l’acqua potabile, non e’ salvaguardata e  mal gestita dalla Politica che tende alla privatizzazione e il 50% dell’acqua estratta viene dispersa nel sottosuolo.

In sintesi essendo un geofisico,come il Prof. Quarto qui presente, l’azione che si deve fare non è incisiva per la tutela dell’acqua e quindi necessita sensibilizzare e educare le future generazioni al rispetto dell’acqua e la nostra Etna, che è il serbatoio per eccellenza della purezza delle acque che ci beneficia.

Etna= risorse idriche eccezionali oltre gli altri campi- è un vulcano che oltre ad essere serbatoio, ha un fascino immenso a livello vulcanologico.

Sen.Prof. Ruggero Quarto Geofisico

Relazione sull’iter del disegno di legge a sua prima firma sui “Santuari dell’acqua potabile” ribattezzato “Ddl Ortolani” in onore del compianto Prof. Franco Ortolani, collega senatore e carissimo amico che ha dedicato gran parte della sua vita contro il dissesto idrogeologico e per il riconoscimento dell’acqua come bene pubblico, comune, di importanza strategica nazionale.

La creazione dei Santuari dell’Acqua Potabile è indispensabile, poiché è quel luogo ove si entra in punta dei piedi, data la sua sacralità.

Aria- Acqua –Suolo , sono ciò che l’uomo deve attenzionare in modo rilevante per il futuro delle proprie generazioni.

Dott.ssa Agata Aiello-Presidente Acli Sicilia-

Ruoli pedagogici delle Acli dentro i comprensivi per la tutela della Terra, Ambiente-Natura, nella Funzione concentrata sulle responsabilità con l’adesione dei ragazzi per la tutela ambientale.

Il pieno rispetto della natura , con il pensiero di Papa Francesco  in Laudato Si.

Sen. ing. Cristiano Anastasi

Ciclo completo dell’acqua con le risorse del sottosuolo, dalle piogge alle sorgenti, alla dispersione idrica, ed al loro trattamento. Eterno riciclo della stessa e suo trattamento. acque private stanno portando a far sì che per la gestione in house necessita spiegare il perché della richiesta, mentre le private nulla hanno a dover fare.

Luciano Cantone- commissione trasporti alla Camera dei Deputati

Attenzione completa sulla dispersione idrica con strumenti che permettano ai comuni di risanare le reti idriche del proprio territorio.

DINO GIARRUSSO

Molto deciso l’intervento del Parlamentare Europeo Dino Giarrusso, che ha ricordato ai presenti come le lobby e gli interessi economici  che vedono l’acqua come un business sono il grande freno ad una felice gestione di questo bene comune indispensabile per la vita di tutti noi eppure privatizzato da anni. “Ci troveremo a dover pagare anche l’aria che respiriamo?”, sì e chiesto ironicamente Giarrusso, proseguendo: “il lavoro fatto in questi anni da me in Europa spinge affinché vengano premiati e aiutati con contributi europei gli agricoltori e le pratiche che tutelano l’ambiente, il territorio e il bene comune. Dunque in primis a chiedere sa sfruttare in modo intelligente l’acqua, bene comune per eccellenza. Se qualcuno pensa di sfruttare le emergenze Covid e guerra per fare passi indietro, sappia che lo impediremo, dall’Etna fino al profondo nord, indietro non si torna”.

Avv. On Giampiero Trizzino-Commissione ambiente Ars.

Il 22 marzo si celebra il World water day – la Giornata mondiale dell’acqua – ricorrenza
istituita dalle Nazioni unite nel 1992 e prevista all’interno di Agenda 21, il documento
di intenti ed obiettivi programmatici sull’ambiente, siglato da oltre 170 Paesi del mondo
durante la storica Conferenza di Rio de Janeiro.
Oggi questa ricorrenza assume un valore ancora più marcatamente ecologista alla luce
degli impegni assunti attraverso l’European green deal, la strategia introdotta con la
Comunicazione n. 640 della Commissione europea, con la quale i 27 Stati membri, in
linea con l’Accordo di Parigi del 2015, hanno assunto l’impegno di azzerare le emissioni
climalteranti e fare dell’Europa il primo continente ad “impatto climatico zero” al 2050.
Alla base dell’European green deal vi è la consapevolezza della necessità di aumentare
il valore attribuito alla protezione e al ripristino degli ecosistemi naturali, all’uso
sostenibile delle risorse e al miglioramento della salute umana.
La Commissione europea con la Comunicazione n. 640 si propone di realizzare un
modello economico moderno, efficiente sotto il profilo dell’uso delle risorse naturali,
capace di generare una inversione di paradigma in relazione alle crescenti tendenze
negative, quali i cambiamenti climatici, la perdita di biodiversità, la riduzione dello
strato di ozono e il consumo eccessivo di risorse per la produzione di beni.
In questo senso, relativamente al servizio idrico integrato, l’European green deal
impone agli Stati membri misure che privilegino la riduzione degli sprechi e il recupero
della risorsa.
Sulla scorta di questa riflessioni le Regioni d’Europa, a diverse velocità, hanno
introdotto nei loro ordinamenti discipline orientate ad un utilizzo più razionale
dell’acqua, come – ad esempio – quella recentemente approvata all’Assemblea regionale
siciliana sul recupero dei reflui urbani, che dà mandato all’Assessore regionale per
l’energia ed i servizi di pubblica utilità di emanare un decreto per definire gli usi irrigui,
civili ed industriali delle acque reflue urbane trattate e per stabilire i relativi
procedimenti di affinamento, nel rispetto delle disposizioni comunitarie.
Se questa in astratto è la nuova chiave di lettura per interpretare le norme a tutela della
risorsa idrica, in concreto allungando lo sguardo al sistema integrato della Regione.

Questa solo parte dell’intervento che sarà interamente pubblicato su articolo a parte.