Ringraziamo tantissimo l’invito fattoci dal grande Gianni Sineri che con il gruppo Pennisi, ci ha dato la possibilità di iniziare un tour di conoscenza della Catania, che fù e che non tutti conoscono.

Leggende,storie,luoghi personaggi in una Catania del primo novecento, ove ogni sasso di essa rappresenta quella che è l’eredità di un mondo da salvaguardare ad iniziare l’OPERA DEI PUPI.

Ci scusiamo con i lettori di espressioni boccaccesche che nel linguaggio del personaggio-Micio Tempio era la normalità, ma che viste in un contesto teatrale rappresenta come Brancati esprimeva quella parte di popolazione che ancora oggi esiste.

Avremo in futuro la possibilità di seguire tutto l’Iter Catanese delle conoscenze che il Sineri nelle sue recite manifesta con grande bravura e professionalità.Grazie Gianni

 

 

 

GIANNI SINERI –

Alla ricerca della Catania che fù

Catania dei Pupi-Catania Cattolica.Catania dell’Eros

Questa la Catania che non tutti conoscono, Catania segreta,Catania delle leggende,la Catania delle storie popolari, e quella dell’Eros, ricordandoci che il grande Brancati in “Paolo il caldo” fa vedere tutto il gallismo siciliano che culminava nel famoso struscio,ovvero nella passeggiata che facevano le donne, guardando insistentemente l’uomo.Uomo che si faceva tantissime di idee per poterle corteggiare

Catania patria dell’Eros,come Brancati evidenzia.

 

OPERA DEI PUPI

GIANNI SINERI-derivo da 4 generazioni di pupari,bisnonno materno, nonno paterno,mia nonna paterna,mio padre ed io che porto in giro l’Opera dei Pupi per non farlo morire,che l’unesco ha dichiarato nel 2001 Patrimonio Orale e Immateriale dell’Umanità.

IL Comune di Catania in onore di mio Padre pose alla villa Pacini una targa nel vialetto dellavilla dedicata a mio padre a catania-

Sono stato io ad indicare al comune che mi aveva chiamato per sapere in quale villa inserire la targa dedicata a mio padre se villa Pacini o villa bellini.

Ho indicata villa Pacini poiché in essa fino agli anni 60 si svolgeva il culto dell’opera dei Pupi.

 

FONTANA DELL’AMENANO-(acqualenzolo)

 

 

Fiume che scorre a catania in piazza Duomo,ma non si è potuto fare il percorso poiche nel 1693 il percorso è stato interrotto da un catastrofico terremoto dal terremoto.

A catania di chiama “Acqualenzolo”, ma è errato poiché il termine scaturisce dall’antico che veniva chiamato “Acqua e lenzolo”,poichè il detto comune scaturiva dall’uscita dell’acqua che formava un lenzuolo, ciò è errato poiché, essendo vicino alla fontana dei sette canali ove le lavandaie che nel 1800 lavavano le lenzuola, mettevano lì ad asciugare le lenzuola.

 

LA PORTA FANTASMA

 

La chiesa creò una Porta Segreta per proteggere e salvare gli Ebrei dalla deportazione Nazi-Fascista nella seconda guerra mondiale, nascondendone 75

Questa porta nascose 75 ebrei,ma il regime a conoscenza dell’esistenza di costoro mise una taglia su di loro ,promettendo ai delatori di ottenere encomio del duce e danaro in cambio del loro atto.

Ciò permise al regime Fascista di prelevarli e farli scomparire e non si è mai saputo dove fossero finiti .Chi fu il delatore ricevette encomio per la sua nefandezza senza avere nessun danaro.

PALAZZO BRUCA

PALAZZO BRUCA-(Fontana del dio Tritone)eros popolare

La statua di cui i catanesi sostengano sia di Micio Tempio, che essendo di fisico basso ma dotato di potenza virile come si dice dei nani, soddisfaceva le voglie dell’alta borghesia femminile di Catania e che addirittura veniva pagato.

La statua con l’espressione del braccio alzato con il dito messo con la mano in alto e quello che indica il suo pene, abbia detto”con sto cazzo mi fici sto palazzo”.

Nulla di tutto questo, la statua raffigura il Dio Tritone privato del suo tridente da un furto, e quindi rimase in quel modo, quasi a dare avvallo all’espressione di cui sopra.

 

SCULTURA SOTTO IL BALCONE CON SCENE DI EROS

BALCONE INGRESSO CASA DI MICIO TEMPIO

Mai abitato in quella casa come si sostiene.Il balcone è retto da sculture bellissime in cui si nota una figura(dicono diMicio Tempio) che si masturba sul corpo di una donna, due cavalli ai lati che vogliono indicare la potenza virile di questo uomo, e a destra e sinistra due donne che vedendo lui che si masturbava, lo imitano masturbandosi.