DSA-Un Altro modo di Pensare

I disturbi specifici dell’apprendimento (D.S.A.) sono un fenomeno di grande rilevanza

sociale in quanto riguardano il 3-5% della popolazione in età scolare. All’interno di questa

categoria la dislessia evolutiva (D.E.) è il disturbo più rappresentativo. La dislessia evolutiva

è un disturbo di automatizzazione dei processi di decodifica dei segni scritti, che

ostacolano l’acquisizione della lettura fluente. A causa di questo disturbo il bambino

dislessico è capace di leggere e scrivere solo impegnando al massimo le sue capacità e le

sue energie, di conseguenza si stanca rapidamente, commette errori, rimane indietro

rispetto ai compagni e ha poche energie attentive da spendere per la comprensione.

Apparentemente i bambini dislessici hanno le potenzialità per apprendere, ma le difficoltà

che presentano vengono confuse con la mancanza di interesse o scarsa applicazione allo studio, con conseguenze negative sul bambino sia di tipo psicologico(disturbi somatici, instabilità attentiva, comportamenti aggressivi, facile irritabilità) che di rendimento scolastico. Le buone capacità intellettive dei ragazzi dislessici e l’assenza di elementi patologici associati, consente ad essi di raggiungere il livello di istruzione desiderato, a condizione di poter usufruire di una didattica adeguata al loro stile di apprendimento tipicamente penalizzato in conseguenza dei disturbi specifici. La scuola

pag.1

gioca un ruolo centrale e strategico, proprio perché è nella scuola che i disturbi di D.E. si manifestano per la prima volta ed emergono in tutta la loro complessità, è perciò

 

importante sensibilizzare e formare gli insegnanti su tali problematiche affinché:

▪ riconoscano precocemente il disturbo;

▪ acquisiscano strumenti per organizzare una didattica più idonea alle diverse esigenze di

apprendimento dei ragazzi in difficoltà e comunque valorizzino essenzialmente una

“didattica metacognitiva” utile a qualunque alunno perché basata sulla consapevolezza

delle proprie capacità individuali e su un approccio attivo del proprio sapere;

▪ favoriscano l’integrazione dell’allievo dislessico in classe, la condivisione del problema con i

compagni, la collaborazione tra docenti e tra scuola e famiglia.

La diagnosi precoce costituisce un obiettivo importantissimo sia perché accelera eventuali

interventi riabilitativi, sia perché rappresenta il momento di presa di coscienza del problema

anche all’interno della stessa famiglia, con ricadute positive per il benessere psicologico del

bambino e dei genitori. Più è precoce l’intervento più bassi sono i rischi di frustrazione per il

bambino, è quindi più facile conservare una buona autostima ed un’alta motivazione

all’apprendimento, riducendo la possibilità di abbandono scolastico in futuro.

FINALITÀ

 Prevenzione ovvero individuazione all’interno della scuola primaria di bambini che

presentano una compromissione a livello dei prerequisiti all’apprendimento della lettura e

della scrittura.

 Formazione del personale docente per fornire loro conoscenze adeguate sulle difficoltà

specifiche di apprendimento, sulla loro evoluzione e sull’individuazione precoce di eventuali

sintomi di rischio.

OBIETTIVI

 Fornire una conoscenza approfondita dei disturbi specifici dell’apprendimento;

 Ridurre i tempi di identificazione dei bambini con difficoltà consentendo di attuare

degli interventi mirati massimizzando gli effetti del recupero;

 Offrire agli insegnanti delle indicazioni metodologiche finalizzate al recupero delle

difficoltà di apprendimento della lettura-scrittura;

 Offrire ai genitori una prima consulenza rispetto ad eventuali misure per approfondire

la segnalazione di rischio;

 Ridurre il disagio affettivo-relazionale legato alle difficoltà di apprendimento;

 Rafforzare l’autostima e la motivazione all’apprendimento;

 Fornire alle famiglie e agli insegnanti le informazioni necessarie per operare in sinergia.

 

 

DESTINATARI: Alunni-Insegnanti-Famiglie.